Il progetto CO-CITY è stato realizzato nell’ambito della 1^ call di UIA – Urban Innovative Actions (topic: Urban Poverty). Il progetto era volto alla creazione di comunità di progetto intese come soluzione sostenibile per spezzare il circolo vizioso della polarizzazione socio-spaziale nei quartieri svantaggiati. L’idea iniziale di CO-CITY è stata quella di sperimentare il Regolamento comunale sulla collaborazione tra cittadini e la Città per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani (approvato nel 2016), che conteneva una concezione innovativa del ruolo della pubblica amministrazione: tramite la stipula di Patti di collaborazione, con la condivisione di ruoli e responsabilità tra la Città e la cittadinanza attiva, l’approccio autoritario dell’ente locale viene sostituito da un approccio collaborativo, che considera i cittadini come agenti del cambiamento, capaci di innescare processi circolari virtuosi di welfare di comunità; la pubblica amministrazione da fornitore di servizi diventa abilitatore di processi e partner.
La caratteristica principale di CO-CITY è stato il suo focus sul processo di “costruzione dei luoghi“, anziché su uno specifico target sociale o una precisa area degradata. In quest’ottica, gli spazi pubblici (edifici o aree verdi) sottoutilizzati o dismessi inclusi in un Patto di collaborazione non rappresentano più un costo, ma diventano un’opportunità di empowerment di comunità, un impegno collettivo e un compito condiviso quando sono inclusi in un Patto di collaborazione.
Da un punto di vista materiale, CO-CITY ha consentito il rinnovamento di edifici e spazi pubblici dismessi/sottoutilizzati attraverso lavori pubblici e fornitura di attrezzature, per garantire la realizzazione delle attività previste dai Patti. Tuttavia, il principale elemento innovativo realizzato attraverso CO-CITY è immateriale: è il processo stesso, che ha portato alla firma di Patti di collaborazione -a partire dal community building, attraverso la fase di co-progettazione- un percorso condiviso basato sulla fiducia reciproca, fino alla definizione di un vero e proprio modello di governance per ogni Patto. Lungo tutto il processo, il ruolo della Rete delle Case di Quartiere è stato fondamentale, dalla fase iniziale di supporto alle comunità in fase di presentazione delle proposte di progetto fino alla fase di co-progettazione, garantendo un’efficace mediazione tra le richieste dei cittadini e la prospettiva realistica della pubblica amministrazione.
Comune di Torino (IT), Università degli Studi di Torino (IT), Fondazione Cascina Roccafranca e Rete delle Case del Quartiere (IT), ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani (IT).
Il progetto è iniziato a marzo 2017 e si è concluso a febbraio 2020. Dopo l’evento di lancio di CO-CITY, la Città ha realizzato una consultazione pubblica rivolta alla cittadinanza (ONG o gruppi informali) per la presentazione di proposte di progetto riguardanti edifici dismessi, spazi pubblici o aree verdi. Sono state individuati tre diversi ambiti di intervento:
A. periferie e culture urbane, con l’obiettivo di promuovere processi di rigenerazione di edifici dismessi o aree nella periferia urbana;
B. piattaforme di servizio pubblico sottoutilizzate, al fine di incrementare e valorizzare l’utilizzo di beni destinati a servizi pubblici (quali biblioteche, servizi socio-assistenziali, culturali, uffici pubblici, ecc.) che presentano una potenzialità di utilizzo superiore rispetto a quella ordinaria; in questo ambito è stato previsto un avviso specifico rivolto a progetti riguardanti gli istituti scolastici;
C. cura dello spazio pubblico.
Su 124 proposte pervenute, 65 sono state ammesse alla fase di co-progettazione, dopo essere state valutate in termini di coerenza e fattibilità da specifici gruppi di lavoro. La fase di co-progettazione è stata la fase più lunga dell’intero progetto CO-CITY, durante la quale in stretta collaborazione tra i proponenti e i funzionari del Comune si sono definiti sia il contenuto dei Patti di collaborazione, sia gli investimenti pubblici per la riqualificazione degli edifici e la fornitura di attrezzature. Il processo ha portato alla firma di 46 Patti di Collaborazione e alla riqualificazione di vari spazi ed edifici pubblici (vedi infra – Le azioni concrete).
Una procedura specifica è stata definita per l’iter amministrativo di approvazione di ogni fase verso la stipula dei Patti: il Patto di collaborazione rappresenta uno strumento giuridico totalmente nuovo, frutto di uno sforzo di apprendimento collettivo da parte di tutti gli stakeholder coinvolti.
A partire dall’esperienza di CO-CITY, è stato pubblicato dall’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Giurisprudenza, il Manuale di diritto dei beni comuni urbani, dedicato alla spiegazione e al commento delle norme del Regolamento sui beni comuni, e affronta le questioni tecniche relative alla sua applicazione e alla gestione condivisa dei Patti di collaborazione. Inoltre, le lezioni apprese nel corso dell’attuazione di CO-CITY hanno portato a una revisione del Regolamento sopra menzionato: il nuovo Regolamento sul governo condiviso dei beni comuni urbani è stato approvato a dicembre 2019.
Inoltre, grazie al supporto dell’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Informatica, è stato creato il social network FirstLife, che raccoglie tutte le informazioni relative ad ogni Patto di collaborazione e alla comunità locale di riferimento; è stato inoltre sviluppato uno strumento ICT, basato su tecnologie block-chain, in seguito testato su alcuni Patti come moneta virtuale da utilizzare al loro interno.
La comunicazione del progetto CO-CITY, così come tutte le questioni relative all’organizzazione degli eventi, è stato gestito da ANCI, che ha garantito una disseminazione continua ed efficace a livello locale, nazionale e internazionale.
Patti di collaborazione firmati:
Lavori e fornitura di attrezzature su edifici / scuole / spazi urbani:
Progetto realizzato nell’ambito della 1^ call di UIA – Urban Innovative Actions (topic: Urban Poverty)
Contributo UE alla città di Torino
Durata progetto in mesi